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I casi di Tizio, Caio e Sempronio

Rimborso chilometrico: quando prevale il CCNL sul rimborso forfettario

Gli operai chiedevano solo una cosa: essere pagati come stabilisce il loro contratto nazionale. Dopo anni di rimborsi ridotti, la Corte d’Appello ha chiarito che il contratto va rispettato sempre e che i diritti del lavoratore non possono essere compressi per ragioni di bilancio. Una storia semplice, ma che vale per tutti.

La Carta del Docente che nessuno voleva riconoscere

Tre docenti precari, dopo anni di incarichi annuali e identici obblighi dei colleghi di ruolo, non si sono visti riconoscere la Carta del Docente. Rivoltisi allo studio, hanno ottenuto l’accoglimento del ricorso: il Giudice del Lavoro ha riconosciuto la discriminazione, applicato i principi della Direttiva 1999/70/CE e condannato il Ministero a riconoscere il bonus formativo per gli anni scolastici. Un caso che ribadisce un principio semplice: stesso lavoro, stessi diritti.

Frammentazione artificiosa delle SCIA: il Consiglio di Stato nega la legittimità

Una storia di legalità e coraggio: Tizio, Caio e Sempronio, tre cittadini di un piccolo paese calabrese, hanno denunciato le irregolarità di un grande impianto fotovoltaico mascherato da sei mini-progetti. Dopo anni di ricorsi e un lungo percorso giudiziario, il Consiglio di Stato ha riconosciuto la verità: si trattava di un unico impianto, realizzato in violazione delle regole.

LAVORARE IN SICUREZZA: LA BATTAGLIA DI SEMPRONIA PER LA TUTELA DELLA SALUTE

La rubrica “I casi di Tizio, Caio e Sempronio” racconta come il nostro studio ha ottenuto il rispetto del diritto alla salute sul lavoro, spiegando perché la tutela del lavoratore è fondamentale e quali sono i passi da compiere se ci si trova in una situazione simile. In questo caso, Sempronia, lavoratrice di una società di servizi, dopo un grave trauma viene costretta dall’azienda a mansioni non compatibili con le sue condizioni di salute certificate.

Quando il lavoro chiede troppo: la battaglia di Caio per il giusto riconoscimento

Caio, dipendente di un ente pubblico, ha svolto per anni compiti di livello superiore senza ricevere il corrispondente stipendio. Dopo una lunga battaglia legale, il tribunale ha riconosciuto il suo diritto alle differenze retributive, condannando l’ente al pagamento degli arretrati. Il caso dimostra come la legge tuteli i lavoratori pubblici, garantendo che il merito e le responsabilità aggiuntive vengano riconosciuti anche economicamente.

IDONEITA’ ALLE MANSIONI, PRESCRIZIONI MEDICHE E TRASFERIMENTO,COSA FARE?

Il datore di lavoro, al momento dell’assegnazione di nuovi compiti al dipendente, deve tenere in considerazione, in modo corretto, le prescrizioni sull’idoneità certificate dal medico legale. Laddove non succede, cosa bisogna fare?

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